INDICE
- Che cos’è l’IMU?
- Quando si paga l’IMU?
- Quando è possibile non pagare l’IMU?
- Cosa fare quando si riceve un avviso di accertamento IMU?
L’Imposta Municipale Propria (IMU) è un tributo locale che riguarda il possesso di immobili. Di seguito, vedremo in dettaglio cos’è l’IMU, quando si deve pagare, le esenzioni previste dalla legge e come comportarsi in caso di avviso di accertamento.
L’IMU è un’imposta patrimoniale dovuta dai proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale (salvo alcune eccezioni). È stata introdotta nel 2012 e rappresenta una delle principali entrate per i Comuni italiani. Il calcolo dell’IMU si basa sulla rendita catastale dell’immobile, rivalutata e moltiplicata per specifici coefficienti, ai quali si applicano le aliquote stabilite dal Comune di riferimento.
L’IMU deve essere pagata ogni anno in due rate principali:
- Acconto: entro il 16 giugno
- Saldo: entro il 16 dicembre
Il versamento può essere effettuato tramite modello F24 o bollettino postale. È anche possibile scegliere di pagare l’intero importo in un’unica soluzione entro il 16 giugno. L’importo da pagare dipende da diversi fattori, tra cui:
- La categoria catastale dell’immobile
- L’aliquota stabilita dal Comune
- L’eventuale applicazione di agevolazioni o esenzioni
Esistono diversi casi in cui l’IMU non è dovuta o è dovuta in misura ridotta. In particolare:
- Abitazione principale: se l’immobile è classificato nelle categorie catastali A/2, A/3, A/4, A/5, A/6 e A/7 e rappresenta la residenza principale del contribuente, è esente dall’IMU (salvo che sia di lusso, ossia categorie A/1, A/8 e A/9).
- Immobili di proprietà di enti no-profit destinati esclusivamente ad attività sociali, culturali o religiose.
- Terreni agricoli in determinati Comuni montani o collinari, secondo le disposizioni di legge.
- Immobili concessi in comodato d’uso ai parenti di primo grado, a determinate condizioni.
- Immobili vincolati per motivi di interesse storico o artistico;
- Immobili dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati.
Se si riceve un avviso di accertamento IMU, è importante non ignorarlo e verificare attentamente i dettagli della richiesta. Molte volte, infatti, anche gli uffici comunali possono commettere errori nella fase di accertamento. Quando si riceve un avviso di accertamento le possibilità sono le seguenti:
- Pagare o ricorrere: se l’accertamento è fondato, è possibile regolarizzare la posizione pagando l’importo richiesto, eventualmente usufruendo della riduzione per pagamento entro 60 giorni. Se invece si ritiene ingiusto l’accertamento, si può presentare ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria sempre entro 60 giorni.
- In alternativa, è possibile avviare un confronto con il Comune attraverso istanza di autotutela, se l’avviso contiene errori è possibile chiederne la rettifica o l’annullamento producendo eventuali motivazioni e documenti a supporto. Questa strada è spesso l’alternativa più rapida ed economica per risolvere la controversia. Nel caso in cui l’ufficio comunale non dovesse rispondere all’istanza o risponda in maniera negativa è sempre possibile presentare ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria entro 60 gg dalla ricezione dell’avviso.
L’IMU è un tributo importante per i Comuni e le regole possono cambiare da comune a comune. Per questo, al fine di evitare errori e sanzioni, è importante conoscere i regolamenti IMU comunali, approvati di anno in anno con apposita delibera.
Se hai dubbi su quanto pagare, se hai diritto a esenzioni o se hai ricevuto un avviso di accertamento, affidati a un professionista! Il nostro Studio è particolarmente attento a questa imposta e sempre aggiornato sui regolamenti comunali. Possiamo aiutarti a verificare la tua situazione fiscale, calcolare l’IMU correttamente ed eventualmente gestire ricorsi o istanze di correzione.
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